Friday, May 03, 2013

Cattivo giornalismo.

Egregio Signor Rho,

mi rivolgo a Lei da lettore, in quanto ritengo fuorviante ed errata la didascalia della fotografia apparsa stamane sulla edizione online del suo giornale al seguente indirizzo.

Pare essere divenuta una moda quella di inseguire, da parte di giornali e giornalisti, l'elettorato populista, quello ignorante e quello grillino. Oggi su Repubblica Milano, la vergognosa busta paga di un consigliere regionale dell'M5S può essere ammirata, come può essere ammirato il vergognoso 16.300 e rotti euro al mese. Può anche essere ammirato il cattivo giornalismo (o l'ignoranza in matematica) che sta nella descrizione della foto stessa: " Una cifra leggermente più alta del normale stipendio mensile, dato che il periodo di riferimento inizia dal 18 marzo, ma comunque nettamente più elevato di quanto finora avevano dichiarato i rappresentanti degli altri partiti politici presenti in consiglio regionale." Le parole sono importanti, lo diceva Nanni Moretti con toni molto accesi in uno dei suoi film, "Palombella Rossa"

e per un giornalista le parole sono TUTTO. Dire “leggermente più alta” senza avere dato uno sguardo al calendario e avere costatato che dal 18 Marzo (17 in verità si legge sulla busta paga) al 30 Aprile intercorrono più di 6 settimane, quasi un mese e mezzo! Dire “leggermente” significa perdere il contatto con la realtà, non capire che in quel mese e mezzo c’è uno stipendio e mezzo. Inoltre, sapendo come funzionano le aliquote in Italia, a inizio anno gli stipendi sono sempre più alti, a causa degli scaglioni irpef (infatti le tasse equivalgono al primo scaglione e sono del 23% solo su quello specifico stipendio).

Il Signor Consigliere ha guadagnato in 6 settimane lordi 21196,42€. A settimana egli guadagna circa 3532,73€. In un anno ci sono 52 settimane e per il Signor Buffagni l’imponibile raggiunge la stratosferica cifra di 183702,30€/anno circa. Andando proprio su miojob.repubblica.it

si scopre che il caro consigliere su 14 mensilità, al netto delle tasse, guadagna la “modica” cifra di 7.116,31€. Non entro nel merito della cifra, del consiglio regionale, dei rimborsi che si aggiungeranno, di CL, della Lega, non è compito mio indagare se un’altra frase dolosa nella vostra didascalia (“ma comunque nettamente più elevato di quanto finora avevano dichiarato i rappresentanti degli altri partiti politici presenti in consiglio regionale”) sia veritiera e di quale entità. Se fossimo su wikipedia, uno di quei poveri redattori da quattro soldi che non ottiene nemmeno uno stipendio per redigere gli articoli che altri poveri scrittori scrivono, avrebbe aggiunto un appunto con [CITATION NEEDED].

Ma io non sono un redattore, non sono un giornalista, non sono che un lettore; e da lettore, da italiano (purtroppo in fuga all’estero), da lombardo (sebbene questo sia ormai ritenuto duale di Leghista) non posso accettare questo qualunquismo dell’informazione, non posso accettare l’inseguire il pubblico con notizie che mistificano il lettore.

Fare passare sedicimila euro per la normalità, per lo stipendio netto che ogni consigliere riceve in fin di mese, utilizzando malamente e dolosamente le parole della didascalia, senza un minimo di lungimiranza, una parvenza di giornalismo d’inchiesta tanto caro all’elettorato grillino (si noti la Gabanelli proposta come Presidente della Repubblica) vi rende complici del populismo che tanto gioca oggigiorno con l’ignoranza delle persone, fomentando un modo di fare giornalismo e politica che sono contro l’interesse del Popolo, contro il senso dello Stato. Vi fa scadere nella mediocrità, vi pone sulla soglia del qualunquismo e mina le basi di serietà ed etica che un giornale come “La Repubblica” si è col tempo guadagnato. Vi chiedo pertanto di correggere la didascalia in oggetto, poiché mendace, fallace e non eticamente corretta.

Con deferenza,

Emanuele Carraro

Berlino

EDIT: È durato 3 minuti il tempo intercorso tra invio della Email e la risposta:

Egregio signor Carraro,
semplicemente: Lei ha ragione.
Grazie per la segnalazione, saluti
Roberto Rho

La didascalia è stata corretta, ben due volte.

Lettera al Capo Redattore de "La Repunbblica - Milano", 3 Maggio 2013

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